Nessun amico se non le montagne by Behrouz Boochani

Nessun amico se non le montagne by Behrouz Boochani

autore:Behrouz Boochani [Boochani, Behrouz]
La lingua: ita
Format: epub
editore: add
pubblicato: 2019-09-18T00:00:00+00:00


* * *

Chissà, magari, mentre il resto di noi cerca di tirare avanti morendo quasi di fame, la Mucca mette in atto i metodi migliori per sopportare la prigione. Vivere all’interno dell’insensato ciclo di tre pasti – colazione, pranzo e cena – è strettamente connesso all’umiliazione. A suo modo, la colazione è il pasto più problematico, dato che il tempo che trascorre tra la cena e la colazione è lunghissimo, così lungo che lo stomaco si contrae.

Ogni notte, l’odore della fame circola da una capo all’altro della prigione. Quando parlo di odore della fame, non mi sto inventando le cose. Credo che la fame abbia davvero un odore. Un odore legato ai nostri istinti più profondi. Che fa agire gli esseri umani come lupi. Quando un essere umano soffre la fame, è perfettamente capace di affondare i denti da cavallo nella pancia di un suo simile, divorandolo con il fervore di un animale.

La colazione, più di qualunque altro pasto, è un gioco perverso. Spesso non c’è quasi niente da mangiare: non si trova niente. Ci sono alcune guardie sedute. Dopo avere spuntato i nostri numeri, ci indirizzano verso una grande varietà di vassoi vuoti e cuochi vestiti come chef professionisti. Quando li raggiungiamo, ci rendiamo conto che non c’è niente, niente da mangiare. I vassoi sono vuoti, leccati fino all’ultima briciola. Quando un prigioniero si indica lo stomaco vuoto con rabbia, gridando che ha fame, riceve la seguente educata risposta: «Purtroppo, la colazione è finita». E, quando il prigioniero, ormai furente, urlando con tutta la voce che ha in corpo, chiede la ragione per cui, nonostante ciò, i cuochi siano fermi in quella posizione, riceve un altro educato ceffone sul volto adirato: «Purtroppo, ci hanno ordinato di mantenere questa posizione per un’altra ora. Mi dispiace, stiamo facendo quello che ci è stato detto. Non sappiamo niente».

Questa situazione riguarda solo gli individui della seconda metà della coda e i pochi poveri, miserabili detenuti alla sua fine. Un pensiero sconcertante tormenta la mente del prigioniero: senza dubbio sono stati la Mucca e i suoi amici a divorare tutta la colazione. E il prigioniero si allontana, covando dentro di sé quel sentimento di rancore.

A volte la colazione consiste in un pezzo di pane con il burro di arachidi. Quando queste due cose si fondono, quando cioè il prigioniero spalma il burro di arachidi sul pane e lo manda giù, il cibo gli si blocca in gola. E il prigioniero diventa come un pollo arrabbiato che cerca di inghiottire una beccata di pastone secco. Quando l’olio del burro di arachidi si mescola con i pezzetti di pane e la saliva, diventa colla e per deglutire un boccone ci vogliono diversi tentativi.

A volte i cuochi sfoggiano una piccola dose di generosità, versando un mezzo bicchiere di latte a ogni prigioniero. Mentre versa il latte nei piccoli bicchieri di plastica, il cuoco è talmente taccagno, calcolatore e attento a non superare la linea della metà, che sembra una di quelle contadine che mungono il latte dalle mucche.



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